segnali di gradimento o di rifiutoAbbiamo trattato negli articoli precedenti i segnali di gradimento e di rifiuto, i quali non sono altro che scarichi di tensione dovuti alla situazione, alla persona che abbiamo davanti ecc.

In pratica tutti i gesti che andiamo ad individuare nel nostro interlocutore, sono degli scarichi di tensione, sta a noi caricare energeticamente quel gesto, cioè insistere su quell'argomento per veder poi trasformare quella tensione in un segnale di gradimento (che ci indica il fatto che stiamo procedendo bene all'interno della comunicazione) o in un segnale di rifiuto (stiamo andando male, quindi bisogna calibrare al meglio la nostra comuncazione).

Vediamo ora quali sono gli scarichi di tensione più comuni

Gesti di autopulizia

I gesti di autopulizia sono un modo per esprimere il proprio disaccordo o disappunto su qualcosa

Il gesto di spolverarsi o togliersi un pelucco dalla giacca è uno scarico di tensione, che può trasformarsi sia in un segnale di gradimento o di rifiuto a seconda del contesto e della persona.

Ha infatti, significato opposto se fatto sugli altri: se “spelucchiamo”, puliamo la giacca di un’altra persona manifestiamo interesse verso questa, quindi si tratta di un segnale di gradimento anziché rifiuto.

Questi pochi minuti di video sono stati ripresi da un nostro partecipante durante l'ultimo evento: Linguaggio del corpo e microespressioni facciali.

Questi "spazzolamenti" o il semplice "togliersi dei pelucchi" dal maglione o dal vestito non sono altro che segnali non verbali della volontà di allontanare da sé qualcosa di sgradevole.

Gesti di autoconforto

Tra gli scarichi di tensione troviamo anche i segnali di autoconforto, che avvengono quando non trovando un appoggio dall'esterno, entriamo in uno stato di disagio (tensione) e cerchiamo di darci da soli un certo sollievo, toccandoci o massaggiando alcune parti del nostro corpo: nuca, collo, grattamenti della testa....

Per sapere cosa sono i segnali di autoconforto e come possiamo usarli ti lascio questo video:

Scarichi di tensione e toccamenti

Gli scarichi di tensione possono essere decodificati solo in base al contesto nel quale vengono espressi, lo stesso linguaggio del corpo è attivo anche quando la persona non è in relazione con altri.

Quando siamo soli, infatti, ci tocchiamo, grattiamo, stiriamo, accarezziamo, e questi comportamenti richiamano per analogia situazioni in cui questi erano i gesti dei nostri genitori.

Gli scarichi di tensione vengono prodotti per ridurre uno stato di tensione, ed è facile accorgerci di ciò, ad esempio, se dialogando con un estraneo avessimo braccia e gambe conserte e poi tentassimo di aprirle indubbiamente ci sentiremo a disagio ed in modo quasi automatico torneremmo nella posizione iniziale.

Vi è mai capitato di parlare con una persona che mentre parla vi tocca con insistenza?
Come vi siete sentiti?
E se a toccarvi è una persona simpatica o di vostro gradimento?
Come avete reagito?
In questo video cercheremo di rispondere a queste domande.

 

Per approfondimenti e per altri segnali più specifici di gradimento e rifiuto, consiglio i libri:

Comunicare bene, la comunicazione come formamentis – edizioni psiconline.

Oppure

Perchè mi tradisci – edizioni psiconline

Alla prossima lezione...