Ansia (1537431251377)
Jade, 26
Salve... Sono una ragazza di 26 anni e questo 2018 è stato per me un anno molto faticoso... Mio suocero è stato male... Mio zio e mia nonna sono morti a distanza di 10 gg, mio padre ha iniziato a vacillare con la memoria.
Ho acquistato casa e subito dopo perso il lavoro... Una serie di vicessitudini e stress innaturale, dovevo sposarmi l'anno prossimo ma acquistando casa abbiamo rimandato!
Primo attacco di ansia a fine maggio... ora da metà agosto ansia a go go... Ho settimane altalenanti, una bella dove non ho nulla altre come questa dove il pensiero di dire ora mi butto... mi perseguita. Ho paura di tutto anche sollevare e guardare un aereo. Cosa mi sta accadendo?
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Cara Jade,
ti ringrazio per il tuo coraggioso messaggio. Mi sembra che in buona parte, ovviamente in senso buono, tu conosca già la risposta al tuo interrogativo: cosa mi sta accadendo? Nell'ultimo anno hai affrontato un carico davvero notevole di situazioni stressanti in rapida successione: la malattia di due persone care, che porta con sé paure e incertezze; due lutti, due perdite di punti di riferimento; la perdita del lavoro con tutte le ripercussioni pratiche ma anche identitarie che questo comporta; e non da ultimo l'acquisto della casa e il progetto di sposarti, che pur essendo di per sé eventi positivi, apportano comunque stress e incertezze.
Il fatto che molti di questi eventi siano quelle che chiamiamo sfide evolutive, ovvero situazioni normali e diffuse che molti o quasi tutti attraversiamo nella vita, non toglie nulla sofferenza, al dolore e alle fatiche che possono comportare, anche se forse a volte qualcuno ha cercato di farti credere il contrario nel tentativo di incoraggiarti.
Pertanto, puoi accettare l'ingresso di ansie e paure nella tua vita come una risposta normale e comprensibile alle fatiche e agli stress che hai attraversato.
Accettare non significa non fare nulla per cambiare la situazione: anzi, Jung scrisse che possiamo cambiare in noi soltanto ciò che prima abbiamo profondamente accolto, di cui cioè abbiamo ascoltato il messaggio, pieno di senso e di potenzialità trasformative.
Viviamo in una società che ci vorrebbe sempre efficienti, produttivi, connessi, in corsa verso qualcosa, e possibilmente allegri e divertenti; una cultura che considera forte chi non ha mai un cedimento e ce la fa sempre da solo: io credo sia molto più forte chi non fugge dal proprio dolore, chi tenta di rialzarsi dalle cadute e chi ha il coraggio di chiedere aiuto.
Ci sono vari modi in cui puoi lavorare sulla tua ansia e liberarti dagli attacchi di panico, con il supporto di uno psicologo. Io sono a tua disposizione, di persona o via Skype a seconda di dove ti trovi, così come sono sicura che lo siano tanti validi colleghi psicologi e psicoterapeuti della tua zona. Hai fatto un primo passo per prenderti cura di te stessa: non fermarti. Prenditi il tempo, lo spazio e la cura di cui hai bisogno in questo momento per vivere al meglio la tua vita.
Pubblicato il 26/09/2018
A cura della Dottoressa Elisabetta Ranghino
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