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Paura della morte nell'infanzia (142755)

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Mariella 42

 

Salve, la mia bambina di 9 anni ha spesso paura di morire. Descrive queste sensazioni come "pensieri improvvisi", che dice di volere "scacciare dalla testa". Mi dice che ha paura di diventare grande e definisce il suo malessere come "il pensiero del futuro". Sono sensazioni di breve durata, che richiedono una consolazione, che cerco di affrontare con dolcezza, senza mentire, cercando di rassicurarla e invitandola a raccontarmi le sue sensazioni. Da adulta, definirei quegli stati come angoscianti, e mi rendo conto che qualsiasi cosa io possa dire, ogni parola, resta confinata all'interno di un percorso che lei comprende con la "ragione", ma che poco serve alla sua "anima". La bimba è entrata in contatto con l'idea che la vita ha un termine a 3 anni, in occasione della morte di mia nonna. La bambina ha da subito manifestato il suo malessere, al quale non sapeva attribuire un nome data l'età, ma che si è andato consolidando e definendo nel tempo. Nonostante in famiglia abbiamo cercato di fornire risposte per quanto possibile adeguate all'età. Immagino che abbiamo sbagliato qualcosa, ma purtroppo non so cosa e neppure so come poter affrontare un argomento del genere. Durante l'infanzia, nessuno in famiglia ha mai pensato alla morte, perciò siamo disarmati. Vi chiedo gentilmente un consiglio, se esitano testi sui quali approfondire l'argomento o se, a vostro avviso, sia necessario un consulto da uno specialista. Vi ringrazio per l'attenzione.

Gentile Mariella, l'ansia che coglie sua figlia non è salutare per la sua età. Certo è possibile che questo suo malessere sia conseguenza di quanto accaduto quando la bambina aveva tre anni, ma può anche essere che ci sia qualcos'altro, poichè mi sembra strano che a tre anni possa essere stata così segnata dalla morte della bisnonna. A meno che non l'abbia vissuta da vicino. Le suggerisco, come ha già pensato lei, di contattare uno specialista che abbia la possibilità di capire da dove venga il malessere di sua figlia e aiutarla a venirne fuori.

(Risponde la Dott.ssa Magno Agnese Tiziana)

Pubblicato in data 20/03/2010
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