Psicologia infantile (138229)
Donatella 41
Buongiorno, sono una mamma di 2 bambine di 7 e 5 anni. La mia bimba più grande manifesta un disagio che stà diventando anche per noi genitori molto "pesante" da affrontare. Si sente sempre presa di mira da tutti, amichetti, parenti, sorellina, maestre. Il suo problema è il sentirsi accettata, è nonostante il mio impegno ad organizzare sempre uscite in compagnia di amici con figli, o a invitare amichette a casa, la situazione sembra stia peggiorando e noi siamo molto preoccupati. Più passa il tempo e più si convince che nessuno la vuole, che se qualcuno casualmente fà una risatina la fà per prenderla in giro, che nessuno vuole giocare con lei e di esempi ce ne sarebbero tantissimi. Questo suo comportamento non fà altro che allontanarla da tutto un mondo di cui, invece, avrebbe molto bisogno. Senza il suo aiuto anche i miei sforzi di farle capire che è una bambina splendida sono inutili.
Tutto questo si ripercuote su tutta la vita familiare perchè siamo ormai tutti concentrati sul farla stare bene. Come posso fare per farle tornare il sorriso che ha sempre avuto e farle riacquistare la sicurezza in sè stessa?
Grazie di cuore
Cara Donatella, lo scambio dialogico rappresenta sempre una possibile soluzione per queste situazioni critiche. Nel dialogo, infatti, appare necessario restituire fiducia nelle sue capacità di maturazione e stimolare la consapevolezza di se stessa. Perchè si possa accettare, nei lati positivi e in quelli negativi, sua figlia deve sentire intorno a sè accettazione e incoraggiamento, e questo "clima" è possibile instaurarlo con un atteggiamento di ascolto, non di giudizio, aiutandola a parlare dei propri problemi e sofferenze.E' anche necessario evitare, nel momento del dialogo, quelle "barriere" che impedirebbero di sentirsi pienamente accettata per quello che è, non per quello che dovrebbe essere.Tali barriere sono costituite dalle nostre espressioni verbali caratteristiche (minacciare, fare prediche, sdrammatizzare troppo, elogiare o fare apprezzamenti in modo non sincero, ironizzare prendendo in giro, ecc.).L'esercizio dell'ascolto empatico non è facile, occorre allenarsi, ma solo in questa maniera recupererà pienamente la relazione con sua figlia.Se vuole avere un riferimento, può leggere il libro di Thomas Gordon "Nè con le buone nè con le cattive", lameridiana editrice.
(Risponde la Dott. Vignati Renato)
Pubblicato
in data 21/09/09
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