Qualche giorno fa Maura Gancitano ha postato su Youtube un'articolata riflessione sul mondo degli algoritmi dei social, partendo dalle mosse strategiche di comunicazione del segretario della Lega Matteo Salvini. Una riflessione che ha toccato vari aspetti cruciali della comunicazione persuasiva attuata dallo staff del politico e che, inevitabilmente, investe la vita sociale del paese: tutti sono sui social media e questi stanno sostituendo le piazze virtuali televisive della comunicazione politica di qualche anno fa. Raccolgo l'input della Gancitano e mi aggancio con altre riflessioni.
I blog di Psiconline
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Il blog si propone di offrire a professionisti della psicologia e appassionati di tutte le modalità di fruizione dell'audiovisivo, della informazione e del giornalismo, una serie di riferimenti destinati a soddisfare curiosità o accendere interesse.
Due episodi recenti, strettamente collegati, mi hanno fatto sorgere il dubbio che i social stiano sfuggendo di mano agli psicologi. Protagoniste sono due psicoterapeute. Ve li racconto.
In un recente articolo di Giuseppe Riva (docente di Psicologia della Comunicazione all’Università Cattolica di Milano) apparso su Psicologia Contemporanea n. 267, si prospettano le future evoluzioni della tecnologia applicata alla psicologia. Il quadro che ne esce è inquietante. Se, come afferma Riva, “la prima sfida dello psicologo del futuro è quella di comprendere i cambiamento in atto, per valutare e sostenere gli individui all’interno di nuovi contesti“, viene da domandarsi quanti psicologi riusciranno effettivamente a farsi pagare. Come la tecnologia informatica sta spazzando via molti lavori – il primo che viene in mente è l’edicolante – è molto probabile che anche gli psicologi faranno la fine dei giornalisti, sempre più spesso sostituiti dai robot.