Carl Gustav Jung (1875 - 1961)
Carl Gustav Jung (Kesswil, 1875 – Küsnacht, 1961), psichiatra e psicologo svizzero, è considerato il fondatore della Psicologia Analitica.
Dopo essersi laureato in medicina e specializzato in psichiatria a Basilea, nel 1900 si trasferisce a Zurigo, dove ha modo di conoscere e lavorare con Bleuer, uno degli psicopatologi più influenti dell’epoca.
In questo stesso periodo familiarizza con la malattia mentale, considerata non come semplice degenerazione celebrale di origine neurologica e organica, ma come disturbo di tipo psicologico; e concepisce la sua Teoria delle Associazioni di Parole, secondo la quale le associazioni verbali sono correlate ad emozioni inconsce.
Nel 1905, comincia ad insegnare psichiatria e viene nominato Primario della Clinica Psichiatrica dell’Università di Zurigo.
L’anno successivo inizia una corrispondenza con Freud e rimane affascinato dalle sue formulazioni e teorie. Tuttavia ben presto i rapporti con il Padre della Psicoanalisi cominciano a diventare sempre più tesi, soprattutto a causa del rifiuto, da parte di Jung, di considerare la sessualità come punto focale dei processi psichici.
Secondo Jung, la libido può essere assimilata al concetto di energia psichica in generale, capace di assumere ogni forma possibile (sia a livello di istinto che a livello di realizzazione culturale).
Le varie trasformazioni che essa assume sono dovute alla presenza della funzione simbolica (il Simbolo viene considerato da Jung come elemento che promuove lo sviluppo e il cambiamento), la quale è responsabile del Processo di Individuazione (autonomia individuale).
Tale processo, tuttavia, è piuttosto complesso da raggiungere, in quanto una personalità perfettamente individualizzata è quella in cui funzione simbolica ha il primato sia sul potere delle istanze collettive, sia su quello proveniente dall’inconscio.
L’individuo che ricerca a livello cosciente l’espressione più completa della propria personalità deve, dunque, lottare anche contro un lato inconscio (da egli denominato Inconscio Collettivo) dominato da immagini arcaiche, da pulsioni e impulsi apparentemente sepolti, ossia gli Archetipi, che condizionano il modo di vivere e fare esperienza dell'uomo.
La Psicologia Analitica di Jung:
Il metodo concepito da Jung, denominato Psicologia Analitica, si basa sull’idea che la psiche umana comprende sia il nostro essere conscio sia quello inconscio. Quest’ultimo si distingue dal Sé che, invece, rappresenta la meta verso cui la psiche è orientata.
L’Inconscio, così come concepito da Jung, si distingue in Inconscio Individuale ed Inconscio Collettivo, ossia quell’eredità culturale, mitica e religiosa, fatta di immagini primordiali collettive e immutabili (gli archetipi).
Secondo la Psicologia Analitica, gli individui possono essere classificati in base ad una tipologia che ammette quattro funzioni fondamentali: il pensiero, l’intuizione, il sentimento e la sensazione.
L’unica energia su cui si fonda la vita psichica è la libido, che coincide con l’energia vitale.
Per quanto riguarda la psiche, essa viene concepita come sistema di autoregolazione, la cui attività consiste nella continua dialettica fra forze opposte, fra conscio e inconscio.
Teoria dei Tipi Psicologici:
Jung postula l’esistenza di diversi tipi psicologici, suddivisibili in due macro – categorie: estroversi ed introversi.
I soggetti estroversi sono aperti verso l’oggetto e rivolgono le loro energie verso il mondo esterno. I soggetti introversi, al contrario, sono concentrati su loro stessi e hanno un atteggiamento di ritiro rispetto al mondo che li circonda. Sebbene in ogni individuo siano presenti sia componenti estroverse che introverse, tuttavia una delle due prevale agendo a livello cosciente, mentre l’atra agisce a livello inconscio, per compensazione.
A partire dalle funzioni psicologiche di base (pensiero, intuizione, sentimento e sensazione) e dai due tipi fondamentali di carattere (estroverso ed introverso), Jung individua 8 tipi di personalità ben distinte:
1. Sentimentale Estroverso: diplomatico, espansivo e molto socievole, si inserisce con estrema facilità in ogni tipo di gruppo.
2. Sentimentale Introverso: taciturno, riservato, spesso malinconico, vive i sentimenti in modo esclusivo senza esprimerli all'esterno.
3. Pensatore Estroverso: riformatore, moralizzatore, per lui contano solo i fatti concreti e poco o nulla le teorie.
4. Pensatore Introverso: riflessivo, chiuso al mondo esterno, insegue pensieri astratti ed è del tutto indifferente all'oggetto.
5. Sensoriale Estroverso: esteta, alla ricerca dei piaceri della vita, realista e gaudente, crede solo nei fatti concreti e tangibili.
6. Sensoriale Introverso: animo da artista, per lui conta solo la sua soggettività, attraverso la quale interpreta e si relaziona al mondo circostante.
7. Intuitivo Estroverso: opportunista, dinamico, guidato da uno spiccato senso degli affari e da una notevole carica di entusiasmo.
8. Intuitivo Introverso: sognatore, è colui che più di ogni altro crede nel potere dell'immaginazione.
Riferimenti bibliografici:
- Arnold W., Eysenck, H.J., Meili R., (1975), Dizionario di Psicologia, Edizioni Paoline;
- Maldonato, M., (a cura di) (2008), Dizionario di Scienze Psicologiche, Edizioni Simone;
- Troiano, M., Petrone, L., Di Giuseppe, L., (2005) Dizionario di Psicologia in Internet, Edizioni Magi;
- www.psicocitta.it/psicoterapia/psicologia-analitica-jung.php
- www.treccani.it/enciclopedia/psicologia-analitica/
- www.lamenteemeravigliosa.it/tipi-personalita-carl-jung/
- www.crescita-personale.it/teorie-psicologia/947/teorie-di-psicologia-i-tipi-psicologici-di-carl-gustav-jung/66/a
A cura della Dottoressa Claudia Olivieri
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